Il Parco della Rocca, per i faentini semplicemente “Il Tondo”, è un luogo simbolico della città. Nasce come primo giardino pubblico e, nei primi anni ’60, fu chiamato “Parco dei Bimbi”. Le sue dimensioni sono ridotte – poco più di mezzo ettaro – ma custodisce oltre 270 alberi e un intreccio di storie che lo hanno reso speciale per generazioni.
La pista circolare che ne caratterizzava l’area, un tempo usata per l’addestramento dei cavalli, ha dato origine al soprannome con cui ancora oggi tutti lo conoscono. Negli anni è stato anche uno zoo cittadino: vi si trovavano gabbie per scimmie, puma e leopardi, una vasca per i procioni, recinti con cervi, alpaca ed emù, oltre a una piccola vasca per tartarughe palustri.
Quando, dagli anni ’80 in poi, l’attività zoologica venne abbandonata, il parco cambiò volto. Negli anni ’90 fu oggetto di un ampio restauro: le gabbie vennero riadattate per i chioschi e altri elementi furono trasformati in fioriere o in semplici decorazioni. La collinetta che un tempo ospitava cervi e alpaca divenne un punto panoramico accessibile ai pedoni.
Oggi il Parco della Rocca continua a essere un luogo di incontro e di svago, con aree gioco per i bambini e spazi ombreggiati dal viale di platani che lo collega allo Stradone. Nonostante l’aspetto semplice, resta un parco dal grande valore storico, ambientale e affettivo: un pezzo di memoria viva della città.