Le mura oggi visibili ai margini del borgo sono quanto resta del Castrum Solaroli dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Il castello è già citato nelle fonti dal X secolo, a presidio di una parte di pianura attraversata dalla Via Emilia e dal Fiume Senio. Tra XIV e XV secolo la rocca è stata in diversi momenti dominata dai Manfredi, signori di Faenza, che hanno consolidato e ampliato la fortificazione, specialmente nella seconda metà del Quattrocento, nel quadro del rinnovo architettonico manfrediano che ha interessato tutto il territorio faentino. In quel periodo la rocca ha avuto anche una funzione residenziale per Astorgio II Manfredi, come altri insediamenti fortificati delle campagne.
Come la rocca di Castel Bolognese, il castello di Solarolo è stato occupato da Cesare Borgia, e poi dai Veneziani e dai Gonzaga, a riprova del grande interesse per questo centro di presidio territoriale.
Le mura ancora oggi visibili sono state realizzate in laterizio nella seconda metà del Quattrocento e ricalcano in parte il tracciato della palizzata in legno che segnava la difesa esterna del castello nel secolo precedente. Nonostante i numerosi rimaneggiamenti e restauri, le mura conservano la struttura originaria, con scarpa e cordolo ed archi di rinforzo alla base.